Foto di Rita Loccisano

Avevo 37 anni e non sapevo ancora cosa avrei fatto da grande. La vita mi aveva portata a scegliere il lavoro che facevo non come inseguimento di una passione, piuttosto invece per la comodità degli orari. I miei bimbi erano piccoli e dovevo avere il pomeriggio libero per poterli prendere da scuola e accompagnarli alle varie attività ⛹??. Non potevo contare su nessun altro. 

Da ragazza avevo troppe passioni: lingue straniere, artigianato artistico, cucina, informatica, tecnologia… tutto mi piaceva e nulla mi piaceva così in particolare da farmi indirizzare verso una professione o un’altra. Mia mamma mi fece diplomare in ragioneria, perché “almeno trovi lavoro!” Seee… in Calabria?!? Ci sono più ragionieri mancati che cipolle di Tropea, ’nta Calabbbria! ?

E così ho lavorato come lavapiatti in una mensa, poi come assistente di base (oggi si chiamano OSS) con anziani e malati psichiatrici sia a domicilio che in strutture protette. Per sbarcare il lunario facevo pulizie nel tempo rimanente. Ma non mi sono mai rassegnata all’idea che quello fosse il mio posto nella vita. ?

E a voi succede di sentirvi fuori posto nel lavoro che state facendo? Nella vita che state vivendo? Penso sia capitato a tutti… 

Se state vivendo questa situazione, se state come stavo io allora, sappiate che avete una grande opportunità: potete costruirvi una nuova realtà. Tutto comincia dal sogno… dove vi immaginate di essere, quando sarete felici? Con chi e a fare cosa? 

Pensateci e immaginatelo come se fosse vero! Non avete idea di cosa possa fare la nostra mente pur di darci ragione! ??


Baci! Rita ?