Quando eravamo ragazzi lo davamo per scontato… era normale che ci fosse una persona in casa (mamma, papà, nonna e chi per loro) che ci preparavano ogni giorno da mangiare… era il loro ruolo!
Ma quando poi siamo cresciuti e siamo passati dall’altra parte, quando siamo stati noi a cominciare a cucinare per qualcuno, abbiamo cominciato a capire cosa significa pensare a cosa cucinare, organizzarsi per comprare gli ingredienti, prepararsi con il giusto anticipo e curare ogni dettaglio (c’è abbastanza condimento? Ci vorranno anche del formaggio ?? Il peperoncino ? non lo metto perché ai miei figli non piace anche se io ne vado matta… )
C’è molto, moltissimo di noi, del nostro amore e del nostro saperci prendere cura degli altri, in ogni piatto che cuciniamo. Fare da mangiare è un atto d’amore anche quando prepariamo una semplice insalata ? per la nostra pausa pranzo al lavoro: ci stiamo volendo bene, ci stiamo prendendo cura del nostro corpo e di conseguenza del nostro benessere psicofisico. E se stiamo bene noi, facciamo stare bene le persone intorno a noi.
Quando la prossima volta vostra mamma, vostra moglie o vostro marito vi serviranno un piatto di pasta?, rispondetegli: “Ti voglio tanto bene anch’io!”. Se lo meritano!
Baci ?, Rita
Io amo la cucina ed ora che dedico più tempo a me, mi informo di più, leggo tanti libri che parlano del cibo, tipo i libri di Bressanini. Poi cucino, sperimento e veramente il cucinare per me è rilassarsi, essere felice.
Grande Bressanini! Sì, aprire la mente a cose nuove per non ridurci a pensare solo alla nostra piccola porzione di mondo. Un abbraccio, Marika!